Altre sedute con Rudi Schneider a Londra
Luce e Ombra 1930 pp.196-197

Sono riferite da Harry Price nel numero di marzo di Psychic Research.
Trattandosi, come è noto, delle esperienze più rigorosamente dimostrative di questi ultimi anni, riteniamo di far cosa grata ai nostri lettori riassumendo anche questo articolo.
Il Price svolge anzitutto alcune savie considerazioni sui rapporti che intercorrono tra il medium e l’ambiente. Egli scrive, tra l’altro: « Non mi stancherò di ripetere che il rapporto tra un medium e gli sperimentatori è un rapporto psicologico; è essenziale che l’armonia delle esperienze non sia disturbata da fattori in antagonismo con l’atmosfera morale delle sedute, che è così necessaria per attere buoni risultati… Io credo che si tratti esclusivamente di persone. Taluni, che credono di essere degli sperimentatori, pensano di poter maneggiare un medium come una macchina, e far sorgere i fenomeni come si gira un commutatore. Ebbene, essi non lo possono… Qualunque punto di vista uno abbia circa l’origine o la causa dei fenomeni, il medium rimane sempre un meccanismo umano delicatissimo, che vuol essere adoperato più abilmente che qualsiasi istrumento di precisione. Qualunque cosa si può fare con un buon medium, se si opera nel modo giusto. Se uno sperimentatore pensa di aver a che fare con un gruppo di viti e di leve, invece che con una personalità umana o un « io » ipersensibile, non approderà a nulla… ».
Le sedute descritte in questo articolo sono tre: alle due prime il Price non assistette, e dai verbali si desume che i fenomeni in esse occorsi furono del genere di quelli avvenuti nelle sedute precedenti (levitazioni di oggetti, movimenti di tende, ecc.). Viene riprodotta una interessante lettera del dott. F. C. S. Schiller in risposta ad una critica che il conte Perovskv aveva mosso, nel Journal della S. P. R. (nov. 1929, vol. XXV, p. 163), al metodo di controllo elettrico del National Laboratory. Il dott. Schiller dimostra agevolmente come questo metodo sia tale da testimoniare l’autenticità dei fenomeni anche a distanza di tempo: anche quando, cioè, i giudizi sulle persone dei singoli sperimentatori possano essere rimessi in discussione. Seguono le relazioni del cap. Mc Dermott, dello scrittore Shaw Desmond e dell’illusionista Goldston su singole sedute già descritte, e si passa quindi alla relazione della seduta del 23 dicembre 1929: «la migliore », scrive il Price, « che Rudi abbia mai dato a Londra ». Erano presenti: Price, che controllava il medium; miss V. Baggallay, mrs. H. L. Baggallay, mrs. Garrett, lord Charles Hope, miss L. Kaye (dietro la rete di garza, al dictaphone che serve a registrare ciò che avviene durante le sedute). Nelle consuete impeccabili condizioni di controllo si ebbero i seguenti fenomeni, oltre ai consueti: alle 9,40, cioè dopo 1 h 3′ di seduta, « Olga» (la guida di Rudi) chiede a Lord Charles Hope di tener sollevata una rosa artificiale, presso la tenda. Alle 9,42 i coniugi Baggallay scorgono un pseudopodio bianco sporgere dalle cortine socchiuse del gabinetto. « Una mano bianca, perfettamente formata, è uscita dal gabinetto, ma non giunge tanto lontano da toccare la mano di Lord Charles o la rosa. Era una mano di donna, ma sembrava avesse soltanto quattro dita… » Dopo una pausa, alle 10,25, « Lord Charles viene invitato a porre il cestino della cartaccia sulla tavola, sopra la rosa. La tavola si muove leggermente verso mrs. Baggallay. II cestino si muove lungo la tavola e getta al suolo il piccolo campanello a mano. Intanto si muovono le tende; quindi il cestino si sposta con un pesante movimento rotatorio, viene lentamente sollevato, gira per aria con la bocca rivolta agli sperimentatori. Poi viene spinto verso miss Baggallay, mentre le tende si aprono. Allorquando si richiudono, il cestino, che era sempre a mezz’aria, viene lanciato nel gabinetto e le cortine si chiudono su di esso. Le cortine si muovono e fluttuano tutto il tempo. Il cestino è spinto fuori mentre le cortine si schiudono contemporaneamente al suo innalzarsi, e quasi tutti gli sperimentatori vedono distintamente un braccio femminile, completo fino al gomito, compresa la mano con le dita che tengono il cestino. Questo viene poi lanciato e colpisce in faccia miss Baggallay. Tutto ciò in luce rossa non attenuata… »
Seguono alcuni toccamenti, levitazioni, ecc., e la seduta ha termine. Benché i fenomeni in essa svoltisi non siano eccezionali, e neppure particolarmente clamorosi, pure non è esagerato attribuir loro una grande importanza dimostrativa. E’ noto infatti che, pur tenendo presenti gli speciali criteri che s’impongono in osservazioni di medianità fisica, si deve mirare, e lo si dovrà ancora per molto tempo in materia di dimostrazione, ad ottenere il massimo grado di certezza sacrificando il minimo di fenomenologia. A questi requisiti ci pare che corrispondano le esperienze che abbiamo riferito, al pari di tutte quelle, in genere, del benemerito National Laboratory londinese.
EMILIO SERVADIO.

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