Psicologia anni '20

PSICOLOGIA ANNI ’20 -MAGNETISMO TRASCENDENTALE

I colpi vibrati al magnetismo da Braid e dalla scuola di Nancy (Bernheim), parevano definitivi; la neuripnologia del primo, la suggestione pura del secondo persuasero un gran numero di scienziati della inutilità dei cosiddetti «passi magnetici, non considerati come ausilio alla suggestione verbale. In questo decennio poi, la teoria del Bernheim si era imposta sempre con maggior forza, anche per le impressionanti guarigioni che il Bernheim aveva ottenuto applicando la terapia suggestiva.
Nell’ultima parte del libro Hypnotisme et suggestion (già citato in un mio precedente articolo) questo insigne scienziato espone infatti una serie di casi di neuropatologia da lui guariti mediante la suggestione; e, in verità, si tratta di esempi così probanti, quel libro esercita tale… suggestione sul lettore, da condurlo per gradi alla convinzione dell’esattezza della teoria.
Ma non basta: le stesse parole di magnetismo e di ipnotismo erano sempre più confuse l’una con l’altra, tanto che mediocri volgarizzatori non si peritarono di pubblicare un volumetto sull’argomento, nella prefazione del quale si afferma che magnetismo e ipnotismo sono la stessa cosa (!) ; tanto le opposte teorie hanno il potere di generar confusione in cervelli non scientifici.

Nonostante questo, mentre in Italia i medici si cullavano nello scetticismo, o si rifiutavano perfino di applicare la suggestione terapeutica ritenendola dannosa, in Francia negli ultimi tre anni si manifestava un vivo movimento neo-magnetico, determinato in special modo dalle ricerche di Ettore Durville, al quale va il merito di aver risollevata e illustrata con nuovi elementi la secolare questione.
Il movimento neo-magnetico di cui parlo sostenuto specialmente da Georges De Dubor e dal dott. L. Moutin, i libri dei quali (rispettivamente Les mystéres de l’hypnose e Le magnétisme humain) rappresentano un vero passo in avanti nel faticoso cammino della ricerca spiritualista: nel primo, dopo un geniale tentativo di riabilitazione del magnetismo, si trova una diffusa relazione delle esperienze inedite del Durville; nel secondo è molto interessante un nuovo metodo di magnetizzazione, chiamato procedimento neuroscopico, del quale parlerò forse in un prossimo articolo.

I punti di partenza delle ricerche compiute dal Durville sono stati i fenomeni conosciuti sotto il nome di esteriorizzazione della motricità e di esteriorizzazione della sensibilità, studiati per la prima volta in modo profondo e geniale dal colonnello Alberto de Rochas, nei due ben noti volumi di tale titolo.
Ettore Durville ha compiuto le sue ultime ricerche alla presenza di poche persone e la relazione che ne vien fatta dal Dubor nel suo libro, non è stata preceduta da altre. Traduco testualmente le sue parole:
Quando, dopo aver addormentato un soggetto, si prolungano i passi magnetici, si ottengono, in alcuni di essi, gli stati profondi dell’ipnosi, con l’esteriorizzazione della sensibilità. Se si continuano ancora i passi, gli strati fluidici esteriorizzati si condensano, da ciascun lato di questi, in due colonne di vapore, dapprima assai diffuse, ma che, a poco a poco, si restringono e si precisano. Continuando la magnetizzazione, una attrazione misteriosa le obbliga a riunirsi; la colonna di destra va a raggiungere quella di sinistra, passando sia davanti, sia dietro al soggetto, ma più spesso dietro.
A questo punto la massa fluidica non sembra ancora un essere umano; è una colonna vaporosa alta e larga; ma, sotto l’azione della magnetizzazione, questa massa diminuisce di volume, diventa più o meno luminosa, prende un po’ l’aspetto umano, e diventa finalmente il doppio del soggetto, il suo fantasma, per adoprare una locuzione più espressiva. In questo momento, tale fantasma è ritto, alla sinistra del soggetto e un po’ davanti a lui.
Continuando la magnetizzazione, il fantasma si condensa ancora, diventa più luminoso e prende completamente l’aspetto e l’attitudine del soggetto. Quando questi è seduto sopra una poltrona, il doppio si siede sopra una poltrona vicina, e ripete tutti i movimenti del soggetto. Una specie di cordone fluidico li riunisce entrambi ed è per mezzo suo che passano gli elementi vitali che fanno muovere il doppio.
Magnetizzando ancora il soggetto, il fantasma prende, grazie a questo fatto, delle forze che gli permettono di alzarsi, di agire e di compiere certi atti… (Op. cit. capitolo XIV, pagg. 271 e 272).
Gli atti che compie il fantasma, come lo chiama impropriamente il Dubor, sono comuni atti cinetici quali si possono riscontrare nella maggior parte delle sedute medianiche: movimenti di tavoli, oggetti, ecc. In una seduta (pag. 281 op. cit.) i soggetti magnetizzati sono due, e combinano i loro effetti; ma ciò che più interessa è evidentemente il fatto in sè stesso: il magnetismo rivendicato, il magnetismo che sconfina nei campo che sembrava proprio alle sole scienze metapsichiche propriamente dette.
Il Dubor non si perde ad esaminare la costituzione elementare del fantasma; si limita a dire che esso è « emanazione di tutto ciò che non è corpo materiale e fisico; possiede da solo la facoltà di pensare, di volere e di agire; diventa la sede esclusiva della coscienza e dell’intelletto ».
Ma ciò che a me pare sommamente importante, per quanto il Dubor vi accenni di passaggio, è la relazione seguente:
Siamo ancora in piccolo numero. La signora C. viene materializzata. Il fantasma si agita molto, viene a sedersi sul mio ginocchio sinistro, ciò che mi provoca un formicolio abbastanza pronunciato, ma di breve durata. Il fantasma va a prendere un libro nella biblioteca e lo getta a terra. Nel· corso della seduta il signor Durville domanda al soggetto – E la vostra intelligenza, la vostra sensibilità che sono passate nel fantasma? –
– E tutto!. E la mia vita!
– Credete voi, se veniste a morire, che il vostro fantasma morirebbe pure?
– No ! Io non lo credo.
Qui è il punto capitale. Secondo ogni probabilità quella domanda e quella risposta contengono la soluzione del problema. Se, come dice il Dubor, il fantasma possiede da solo, la facoltà di pensare, di volere e di agire, e sopravvive al corpo, come ha dichiarato in quelle condizioni eccezionali il soggetto di Durville, la prova tanto cercata della sopravvivenza cosciente è raggiunta.

E’ illusione la nostra? è troppo pretendere il voler far assurgere una frase a illuminazione di verità? Alle eventuali obbiezioni cercherò di rispondere con nuove e più probanti notizie.
Genova, maggio 1923.
Emilio Servadio.

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