Due anni di esperienze telepatiche a grande distanza.
Luce e Ombra 1931

Nel n. 6 (giugno) della « Zeitschrift fur metapsychische Forschung » il dr. Angelo Tanagra, presidente della Società Ellenica di Ricerche psichiche, pubblica un breve e nutrito resoconto delle esperienze di telepatia a grande distanza – tra Atene, Parigi, Vienna e Varsavia – compiute durante due anni dietro sua iniziativa. Queste esperienze, di cui sono apparse su altri periodici relazioni complete e particolareggiate, sono tra le più notevoli di quest’ultimo periodo in tema di telepatia sperimentale, e siamo quindi lieti di segnalarle ai lettori.
Una prima serie di esperimenti fu compiuta tra Atene e Parigi, tra un gruppo formato e diretto dal dr. Tariagra e il ben noto gruppo francese organizzato dall’ing. Warcollier. I due gruppi funzionarono volta a volta come agenti e come percipienti. Quando dovevano « trasmettere », i componenti del gruppo di Atene si riunivano in una sala apposita; veniva registrata l’ora esatta; contro uno schermo bianco veniva posto l’oggetto, la figura o a cifra da trasmettere; quindi, da un momento indicato, per cinque minuti, veniva concentrata l’attenzione dei presenti. Terminato il tentativo, i due gruppi si descrivevano reciprocamente per lettera l’oggetto trasmesso e le impressioni ricevute. Le lettere s’incrociavano, e dopo quattro giorni venivano confrontate con i rispettivi verbali. Si procedeva inversamente allorché il gruppo funzionava come «ricevente».
La percentuale dei successi fu notevolissima, e il dott. Tanagra ne ricorda alcuni, sui quali non ci soffermeremo. Similmente furono compiute le esperienze tra Atene e Vienna e tra Atene e Varsavia, col concorso dei gruppi della contessa Wassilko e di Prosper Szmurlo rispettivamente.
In merito ai suddetti esperimenti il relatore fa alcune osservazioni, le più salienti delle quali ci piace riportare: alcune volte, egli dice, l’oggetto trasmesso viene percepito raddoppiato o quadruplicato; talora se ne percepiscono solo alcuni particolari; la ricezione non sembra in funzione dell’intensità della concentrazione mentale; l’oggetto assume talora, nella ricezione, forme simboliche; la temperatura dell’ambiente, il colore degli oggetti non sembrano avere influenza sulla trasmissione; spesso si ebbero interferenze tra i vari gruppi; talvolta, anche, si ebbero trasmissioni di immagini o di eventi a latere, nel senso che essi non furono trasmessi volontariamente, pur riguardando un gruppo o alcuni dei suoi componenti; talora, infine, si verificarono ritardi nella ricezione (ben noti anche secondo le passate esperienze del Warcollier).
L’impressione che si riceve dall’articolo del dr. Tanagra, e che non sapremmo, ridare in questo schematico riassunto, è quanto mai favorevole. E strano pensare che in questa, come in altre zone della ricerca psichica, si vadano accumulando risultati sperimentali precisi, acquisizioni scientifiche di indubbia importanza, di cui buona parte della cosiddetta scienza ufficiale si ostina a non volersi accorgere, e di fronte ai quali essa si troverà, un bel giorno, con lo stesso animo con cui ci si trova dinnanzi a un fatto compiuto, a cui per negligenza, e pur potendolo, non si è preso parte, secondo le proprie possibilità e le proprie forze.
EMILIO SERVADIO.

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