FRATE ELIA e CECCO D’ASCOLI: Sonetti alchemici-ermetici, con introduzione e note di Mario Mazzoli – Casa Ed. Toscana – S. Gimignano, 1930 – L. 5.

GIOVANNI FONTANO: Lettera sul « Fuoco Filosofico », con introduzione e note di Mario Mazzoni – Casa Ed. Toscana, S. Gimignano, 1930. Lire 5.
L’Italia Letteraria 24/08/1930

Che una buona parte degli scritti alchemici, se non proprio tutto il loro complesso, sia da intendersi come un’esposizione simbolica di dottrine arcane, dovrebb’essere ormai pacifico, e se volessimo riprodurre anche soltanto i principali dei testi che accennano esplicitamente alla necessità di cercare « sotto il velame » delle allusioni allo « zolfo » o al « mercurio » dei Filosofi, non avremmo che l’imbarazzo della scelta. Ciò premesso, si fa sentire sempre più viva la necessità di affrontare direttamente l’analisi dei trattati in prosa o in verso sull’Alchimia, mettendo da parte l’idea superatissima che si tratti soltanto di guazzabugli da cui uscì poi la moderna chimica; ed è quanto mai opportuna la pubblicazione di scritti alchemici poco noti o addirittura inediti. Con quest’ultimo intento specialmente, la Casa Editrice Toscana ha iniziato una « Collana Ermetica » con due interessanti volumetti. Il primo riproduce un sonetto di Cecco d’Ascoli, secondo la lezione del Codice Magliabechiano II/IIII 308, e alcuni sonetti di Frate Elia, compagno di S. Francesco, tratti da varie fonti oltre a sei sonetti a lui attribuiti, sul semplice fondamento del raffronto stilistico, dal Mazzoni. Senza entrare nel merito di quest’ultima questione, osserveremo che il contenuto simbolico di tali poesie è evidentissimo per chi abbia una certa pratica di letteratura ermetica, e che i commenti esplicativi del Manzoni sono abbastanza soddisfacenti. Sarebbe stato peraltro opportuno (ma forse il M. si . riserverà un’altra occasione) cercar di sistematizzare brevemente i capisaldi della filosofia ermetica, e riferire al sistema, con opportuni raffronti, i passi concominanti delle varie poesie. Gli è che le concordanze delle varie «fasi» della. Grande Opera son quelle che più persuadono della tesi simbolistica, e dell’esistenza consapevole e coerente di un pensiero iniziativo medioevale ……………
Nel secondo volumetto vien pubblicata, per la prima volta nel testo integrale, una lettera attribuita al Pontano sul «fuoco filosofico». Il testo è evidentemente di grande importanza. Gli accenni «all’immaterialità’» di questo fuoco, e gli avverti circa un possibile spreco di tempo e di danaro in cerca di ciò che è vano e fallace, sono, quanto mai chiari e precisi. Buoni cenni premette il Mazzoni su altre opere di carattere ermetico in cui, si, tratta del « fuoco » come del principale agente per la Trasmutazione Suprema.
Emilio Servadio

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