Un libro postumo di Schrenck-Notzing
Luce e Ombra 1933

Le cure amorevoli della moglie, e della dr.ssa Gerda Walther, che fu l’ultima segretaria del compianto studioso tedesco, hanno permesso che la letteratura metapsichica si arricchisse di un altro importante volume (1) il quale reca un contributo non indifferente allo studio del medium Rudi Schueider, ben noto ai lettori di questa rivista.

Non senza commozione si apre questo libro, cui non mancavano ormai che gli ultimi tocchi dell’Autore, e che qua e là presenta lievi lacune e interruzioni, religiosamente rispettate da coloro che prepararono il manoscritto per le stampe. La vita di Schrenck-Notzing fu tutta una battaglia in difesa della Ricerca psichica, che a lui deve non poco, specialmente per quanto concerne gli studi sulla medianità fisica. Nella sua breve prefazione il Bleuler ricorda come esperienze posteriori, condotte dal Price e dall’Osty con lo stesso medium, confermassero in pieno le conclusioni dello Schrenck circa la genuinità dei fenomeni prodotti da Rudi, e seguissero la linea ideale in cui gli studi iniziati e perseguiti per anni dal tenace ricercatore si sarebbero immancabilmente sviluppati.

Le sedute della serie presa in considerazione in questo libro si svolsero negli anni dal 1924 al 1929, e furono in totale 88. Ad esse presero parte, s’intende in grado maggiore o minore, od anche sporadicamente, ben 220 persone in tutto, i cui nomi vengono riferiti in un apposito indice. Le relazioni dello Schrenck-Notzing, qui pubblicate, si rivolgono a 4 di queste sedute, quelle che per un motivo o per l’altro meritavano una speciale attenzione. Vari scritti di altri autori, interessatisi alle esperienze, integrano tali relazioni e ne illuminano aspetti diversi.

I fenomeni prodotti da Rudi Schneider non hanno, subito notevoli evoluzioni, dalle prime sedute organizzate dallo Schrenck-Notzing sino ad oggi. E’ noto, anzi, come le facoltà del giovane medium si siano gradualmente affievolite, tanto che alcune cospicue manifestazioni dei primi tempi non si sono più riprodotte. Tra queste è da menzionare innanzi tutto la levitazione completa del corpo del soggetto particolarmente studiata nella prima parte del volume qui considerato. Tale fenomeno, che i controlli adottati sin dall’inizio permisero di accertare in modo indubbio, è certo uno dei più rari a verificarsi, e la letteratura metapsichica, ne offre ben pochi esempi (Home, Carancini, forse la Paladino): al contrario di quella agiografica, dalla quale il Leroy ha tratto larga messe per la sua ben nota monografia su questo argomento (2). Le levitazioni di Rudi, verificate in. loco dalle due persone incaricate del controllo, poteron, esser seguite benissimo dagli altri presenti mercè le strisce luminose disposte in vari punti del corpo del medium: questi si sollevava – riferisce lo Schrenck – sino all’altezza di i m. 50±2 m. dal suolo, vi rimaneva qualche secondo, divaricava le gambe (anche le suole delle scarpe portavano contrassegni luminosi), le richiudeva rumorosamente, e ricadeva quindi sulla poltrona, sempre in trance profonda.. Nel primo gruppo di sedute (1924) tale fenomeno occorse almeno cinque volte, in condizioni e sotto controlli diversi; poi non sembra essersi più rinnovato. Le considerazioni circa il modo in cui avveniva la levitazione non hanno permesso di aderire con sicurezza all’ipotesi (la più ragionevole dopo le esperienze del Crawford) che il medium venisse sollevato dal suolo a mezzo delle sue stesse emissioni teleplasmiche: leva paranormale di cui il corpo del soggetto sarebbe stato al tempo stesso la potenza e la resistenza, mentre il suolo ne avrebbe costituito il fulcro. Tale ipotesi è peraltro convalidata dagli stessi più frequenti fenomeni occorsi con Rudi: prolungamenti umanoidi a forma di arti, che producono telecinesìe di varia specie, e che fanno ritenere il « modo» ectoplasmico come tipico di questo medium. Di parecchi tra questi fenomeni vengono dati esempi assai convincenti in queste prime relazioni.

Naturalmente non mancò chi volle dare della cospicua manifestazione anzidetta un «chiarimento» in termini di trucco. Sulla base di due o tre sedute con Rudi, i professori Przibram e Meyer avanzarono ogni sorta d’ipotesi «negativistiche », che nel volume vengono ampiamente riportate, insieme alle contro-obiezioni dello Schrenck, che ne dimostra brillantemente l’assoluta inanità. Il manoscritto lasciato dallo studioso tedesco non è compiuto, ma le otto abbondanti pagine della sua replica (pp. 69-78) non lasciano alcun dubbio al riguardo. Basti dire che l’ipotesi principale dei due critici era quella che il medium liberasse una gamba dalle strisce luminose, salisse con quella sulla poltrona, e protendesse l’altra innanzi a sè! E ciò, quando la caratteristica principale della manifestazione era appunto quella del salire parallelo dei due arti inferiori, del loro divaricarsi e rinchiudersi rumorosamente !… A malgrado della sua infondatezza, l’ipotesi avanzata da Przibram e Meyer non mancò peraltro di far gran chiasso e di gettare per lungo tempo un’ombra sullo Schneider e su coloro che, secondo l’opinione allora diffusasi, sarebbero stati elegantemente gabbati da lui.

Invece, ciò che costituisce la superiorità di Rudi su vari altri medium, è appunto la perfetta controllabilità dei fenomeni da lui prodotti: controllabilità dovuta non solo al fatto che Rudi si sottopone ad esser tenuto da due persone durante le sedute e accetta qualsiasi altro controllo fisico, ma anche alla circostanza che parecchie delle manifestazioni che avvengono col suo concorso sono perfettamente visibili nel loro nascere, evolversi e scomparire. Così, per fare un solo esempio, nella seduta del 23 giugno 1924 si potè vedere perfettamente in luce rossa come un prolungamento teleplasmico si avanzasse oltre la tenda del «gabinetto» oscuro e provocasse la telecinesi di un cestino di vimini posto sopra un tavolino; nella stessa seduta una mano ectoplasmica abbozzata scrisse malamente sopra una lavagna, col gesso, il nome di «Olga» (guida del medium). Di entrambe le manifestazioni vien data una descrizione esauriente nel rapporto, e della lavagna col nome di «Olga » è riprodotta la fotografia.

La seconda parte del volume comprende le sedute condotte negli anni 1926-29 e caratterizzate dall’introduzione del controllo elettrico automatico dei quattro arti del medium. Su questo controllo, escogitato primamente da Karl Krall e più tardi perfezionato da Harry Price, che lo estese a tutti gli sperimentatori, abbiamo dovuto più volte soffermarci, ma ad ogni modo ne ricorderemo in breve le caratteristiche: esso consiste nel porre gli arti della persona o delle persone controllate in contatto con un circuito elettrico che dà luce a un gruppo di deboli lampadine, in modo che lo spostarsi anche lieve di una mano o di un piede, interrompendo il circuito, venga automaticamente denunziato dallo spegnersi della lampadina relativa. La sicurezza di tale controllo dipende naturalmente dall’esattezza dell’impianto e dalla certezza che l’individuo controllato non possa liberarsi dalle speciali manopole e calzature, intessute di filo metallico, che stabiliscono il contatto.

A tale forma di controllo lo Schrenck-Notzing ne aggiunse delle altre: anzitutto egli non rinunziò all’ulteriore continua verifica di una persona posta in diretto contatto col medium (sempre contrassegnato con fettucce luminose); inoltre introdusse, sin dal 18 settembre 1926, un paravento protettivo di garza a tre pannelli, con un orlo luminoso, tale da impedire il diretto eventuale accesso del medium alla zona antistante al «gabinetto» oscuro e comprendente il tavolino e vari piccoli oggetti suscettibili di venir spostati per telecinesi. Fotografie e grafici illustrano tali dispositivi, e in genere le circostanze d’ambiente predisposte nel laboratorio.

In tali condizioni si ottennero altre convincenti prove della medianità di Rudi, specialmente fenomeni telecinetici e di materializzazione di arti. Tra le sedute di questa seconda serie merita particolare menzione quella del 28 febbraio 1928, in cui – sempre in circostanze tali da escludere la frode fu seguito chiaramente il processo dello spostamento paranormale di un fazzoletto, e venne osservata la «mano» (abbozzata e informe) che se ne impadroniva. A questa seduta partecipò tra gli altri il celebre scienziato e filosofo Hans Driesch, che in una lettera diretta allo Schrenck (riprodotta nel volume) si dichiarò pienamente soddisfatto dei controlli adottati e dei fenomeni occorsi, precisando che «la seduta con Rudi lo aveva convinto della realtà dei fenomeni fisici più di qualsiasi altra cosa osservata sino allora» (p. 119).

Ad alcune garbate obiezioni avanzate dal prof. Wolff, che aveva preso parte alla seduta del 29 maggio 1928, lo Schrenck-Notzing risponde esaurientemente, sia per quanto concerne il controllo elettrico e le condizioni in genere in cui si svolgevano le esperienze, sia per ciò che si riferisce alla personalità di «Olga». Su quest’ultimo punto egli è particolarmente esplicito, ed esprime la convinzione che un’indagine approfondita circa tale personalità (che è da lui ritenuta una creazione inconscia di carattere onirico, eine Traumschopfung), dissolverebbe lo speciale complesso che dà vita ai fenomeni, sicché questi finirebbero con lo scomparire. Tale indagine sarebbe quindi, secondo lo Schrenck, «un grave errore sperimentale », specie trattandosi di un soggetto rarissimo, come sono rari i medium produttori di fenomeni fisici. Assai meglio sarebbe dedicarsi all’analisi di queste personalità (sempre secondo lo Schrenck) nei confronti dei medium, molto più numerosi, che presentano fenomeni «intellettuali» (scrittura automatica, personificazioni, ecc.). Non possiamo che sottoscrivere a questo punto di vista, avendo espresso un parere del tutto analogo a proposito di un’altra medianità a effetti fisici, circa la quale abbiamo tentato (senza poterla approfondire) un’interpretazione di carattere analitico. E’ del tutto presumibile che anche il semplice rendersi conto, da parte di un medium, del carattere di «Traumschopfung» della personalità che dirige i fenomeni, valga ad abbassare notevolmente il livello di questi (un esempio tipico lo troviamo nella storia medianica della Stanislawa Tomczyk, studiata dall’Ochorowicz); e se ne può dedurre che un ulteriore chiarimento circa le profonde scaturigini inconscie di tali «personalità»· varrebbe a far cessare completamente le manifestazioni.

Un’altra notevole «presa di posizione»· dello SchrenckNotzing merita di essere ricordata, e precisamente laddove egli esprime, sempre rivolgendosi al Wolff, il suo disappunto per la condotta tenuta da parecchi studiosi da lui invitati ad assistere alle esperienze. Tali studiosi, egli scrive,

vengono purtroppo a queste sedute come ad una rappresentazione teatrale. Non conoscono quanto è stato scritto in argomento e fondano la loro sapienza sugli attacchi della stampa quotidiana.. Nel corso della seduta pretendono di conoscer tutto meglio di chi dirige le esperienze, fanno proposte che sono state già applicate e respinte in base a prove durate degli anni, e da ultimo sospettano il disgraziato medium e, se ciò non regge, uno dei presenti…

Dove si vede come, dal Crookes in poi, le cose non siano poi molto mutate…

L’attività di Rudi Schneider presenta una brusca interruzione nella seconda metà del 1928. Dopo brevi apparizioni di una seconda personalità ancora non ben delineatasi (« Anton »), i fenomeni cessano a partire dalla fine di giugno, e le sedute sono da allora completamente negative, eccezion fatta per quella del 17 novembre, in cui si ebbero deboli fenomeni telecinetici. Verso la fine del ’28 Rudi andò per qualche tempo a Braunau, suo luogo natale, e quivi sembrò attingere nuova energia, tanto che vi diede una serie di sedute in cui i fenomeni andarono via via crescendo. Il medium potè allora ritornare a Monaco, e con esso lo Schrenck-Notzing iniziò un’altra serie di esperienze, che fu dovuta interrompere dopo la quarta seduta, per la morte dello scienziato.

Pure in queste ultime sedute, con controlli resi ancora più sensibili ed accurati, gli sperimentatori poterono rendersi conto delle genuine facoltà metapsichiche del giovane medium. Se ne rese conto, tra gli altri, ll’Oberstlt.· E. von – Paraquin, che in una relazione assai acuta, apparsa nel numero di giugno 1930 della rivista «Natur und Kultur », ebbe modo di riassumere accuratamente le linee generali delle manifestazioni da lui presenziate, e di soffermarsi in particolare sulle «personalità»· medianiche e sull’erogeneità dello stato di trance: osservazioni, queste ultime, che potrebbero venir riprese (sia pure a latere, per non sminuire ulteriormente le già affievolite facoltà del medium), e che costituirebbero una buona integrazione di ordine psicologico al materiale ormai cospicuo raccolto in merito al lato fisico, più appariscente, delle manifestazioni.

Può essere interessante menzionare alcune delle personalità, note principalmente in campo metapsichico, che assisterono a sedute positive con Rudi Schneider, negli anni a cui si riferisce lo studio dello Schrenck. Elenchiamo, in ordine di data: il prof. Gruber, il dr. Marcinowski, il dr. Sunner, il dr. Bruck, il dr. Lambert, il prof. Bleuler, il dr. Bernoulli, il dr. Jung, Florizel von Reuter, il prof. Driesch, la dr.ssa Gerda Walther… tutti nomi ben noti a chiunque si occupi delle nostre ricerche, e ai quali bisognerebbe aggiungere inoltre una lunghissima serie di personalità scientifiche, note per attività varie esplicate nei rispettivi rami. Come già abbiamo ricordato, i partecipanti alle sedute furono in tutto ben 220.

Concludendo: la pubblicazione postuma di queste pagine di Schrenck-Notzing giunge quanto mai opportuna in questo periodo particolarmente delicato delle nostre ricerche, come quella che servirà almeno in parte a bilanciare la tutt’altro che cessata offensiva contro gli studi sulla medianità fisica. A coloro che sono rimasti al proprio, posto di combattimento, in questa lotta che ogni giorno ci reca nuove amarezze, è di non piccolo conforto riudire in questo libro la voce di un confratello, che oggi sarebbe indubbiamente al nostro fianco, levarsi ancora di là dalla tomba, ammonitrice e severa.

EMILIO SERVADIO.

1) A. FREIHERR VON SCRENC-NOPZJNG: Die Phänomene des mediums Rudi Schneider, aus dem Nachlass herausgegeben von Gabriele Freifrau von SchrenckNotzing, mit einer Einleitung von Prof. Eugen Bleuler. Verlag Walter de Gruyter & C., Berlin und Leipzig, 1933, RM. 5.

2) 0. LEROY: La lévitation, Alcan, Paris, 1928.

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