Speciali sedute dimostrative con la medium “Margery”
Luce e Ombra 1931
Mentre da più parti imperversano le critiche – mosse in maggiore o minor buona fede, con fondamenti più o meno legittimi – intorno alla medianità dell’ormai celebre « Margery », la rivista «Psychic Research» continua a pubblicare i resoconti di esperienze condotte con questa medium: esperienze sempre più rigorose e tali da non lasciar dubbi, semprechè non si voglia accusare d’inganno continuato e cosciente un’intera serie di studiosi, e la stessa autorevole rivista americana. Nel numero di aprile «Psychic Research » ospita le relazioni del dott. Tillyard, membro della Società Reale, e quelle di W. H. Button, presidente dell’American Society for Psychical Research. Entrambe contemplano un tipo molto particolare di sedute: quelle svoltesi, con scrupolosi controlli e garanzie, alla presenza di un solo sperimentatore: sedute dimostrative, quindi, nei confronti delle singole persone che poterono volta a volta assistervi. Occorre ricordare che esperienze similari, con la medesima medium, furono già condotte, in tempi diversi, dal prof. Schiller, dal dr. Richardson, dal capitano Fife e dal sig. De Wychoff.
La seduta presenziata dal dr. Tillyard fu tenuta nei locali del dr. Skirball, oculista, a Boston. Tanto la medium come il T. furono frugati, prima della seduta, dal dr. S. e dalla sua assistente. La stanza delle esperienze fu minuziosamente visitata. La medium venne assicurata alla sedia mediante cerotti intorno alle mani e alle caviglie, e su questi vennero disegnate, con matita azzurra, delle linee terminanti al di fuori, in modo da poter verificare, dopo la seduta, che i legami erano rimasti intatti. Disposto il necessario apparato per il rilievo delle impronte (acqua calda, cera da dentisti, ecc.), verificata l’illuminazione e preparato l’istrumento ad hoc per impedire alla medium di parlare durante qualche momento di estrinsecazione della « voce diretta » (per la descrizione dell’apparecchio cfr. H. Carrington, The story of psychic science, p. 153), il dott. Tillyard rimase solo con la medium. Fuori della porta, previamente chiusa a chiave, rimasero il dottor Crandon, il sig. Dudley, il dr. Skirball e la sua assistente.
Luce rossa. La medium cade in « trance ». La voce di « Walter» si fa ben presto sentire; egli saluta il dr. Tillyard, zufola, prende amabilmente in giro il dr. Skirball, ecc. Dopo cinque minuti circa, viene eseguita l’operazione necessaria alla produzione di un’impronta teleplasmica, quindi di altre due. Dopo un momento di pausa, il dr. Tillyard applica alla bocca della medium l’apparecchio che impedisce di parlare. « Margery » soffia nel tubo dell’apparecchio, e mentre il livello luminoso si mantiene costante, «Walter» seguita a parlare liberamente, adoprando apposta parole con molte sibilanti. La verifica dell’assoluta indipendenza della voce dura oltre mezzo minuto. Infine la medium abbandona l’apparecchio. « Walter » dice al dr. Tylliard di stendersi comodamente: vuole tentare di recar sollievo ai suoi dolori artritici alla schiena; avverte inoltre di guardare la schiena della medium subito dopo la seduta. Il dr. T. eseguisce. La seduta ha termine. Verificati i legami e trovatili intatti, la medium viene visitata, conformemente alle istruzioni di « Walter » e si constata ch’essa ha una grande lividura in corrispondenza della dodicesima vertebra dorsale e della seconda lombare. Il dott. Tillyard, inoltre, afferma che i suoi dolori sono pressoché scomparsi.
La relazione è seguita dagli attestati del dr. Skirball e della sua assistente, e la precedono alcune note schematiche del sig. Dudley. In una lettera a Sir Oliver Lodge, che gli aveva facilitata l’esperienza servendo di tramite tra lui e il dott. Crandon, il T. si dichiara felice di aver potuto assistere a questa seduta che definisce « la più stupefacente da lui mai presenziata », e afferma che « è impossibile trovare in essa un qualsiasi difetto ».
La seduta descritta dal sig. W. Button, presidente dell’A. S. P. R., si tenne l’11 marzo di quest’anno a Boston, Lime Street. Il B. premette alcune osservazioni circa il controllo del medium, e respinge come insussistenti le insinuazioni pubblicate nei Proceedings della S. P. R. inglese (numero di febbraio) circa azioni che la medium potrebbe compiere mediante le ginocchia (!!); quanto al controllo delle dita, per dare un’ulteriore soddisfazione ai critici, il B. provvide ad assicurarle ai braccioli della sedia allo stesso modo dei polsi e delle ginocchia. « Margery » si sottopose a quest’altra prova senza muovere obbiezione alcuna, come sempre.
Iniziatasi la seduta alla presenza del cap. Fife, del dr. Crandon, dei coniugi Litzelmann, dei coniugi Richardson, della sig.na Richardson, del sig. Dudley, e del relatore, e manifestatosi, secondo il solito, « Walter », la medium venne infine assicurata alla sedia nel modo anzidetto e lasciata sola col sig. Button. Le caviglie della medium erano state legate alla sedia del sig. Button, in modo da farle stendere le ginocchia, le quali rimasero in contatto con quelle del B., mentre questi appoggiava le mani su quelle di Margery ». In queste circostanze, oltre al fenomeno della « voce diretta », si ebbe la produzione di un’impronta teleplasmica di « Walter », una delle più nette sin qui ottenute (la fotografia è pubblicata nello stesso numero della rivista). Tutti gli altri sperimentatori sunnominati hanno attestato, per quanto li riguarda, la scrupolosità dei controlli e l’esattezza dei particolari riferiti. . .
E’ forse superfluo sottolineare l’importanza di questi esperimenti, in cui la presenza di una sola persona, oltre alla medium, permette di escludere una frode ad opera di terzi. Circa i controlli, abbiamo accennato in riassunto ai più importanti tra essi, ma dai verbali se ne desume ancor meglio la scrupolosità e l’efficienza. Per conto nostro, nessun dubbio potrebbe avanzarsi; ma gli ipercritici saranno soddisfatti? O escogiteranno qualche nuova ipotesi, penseranno a qualche altra inverosimile frode? Tutto è da attendersi, e non possiamo che ammirare la pazienza con cui la medium si sottopone alle esigenze più minuziose, dettate da chi preferisce criticare e dubitare al lavorare in un modo o nell’altro costruttivamente. Vada in ogni modo il nostro plauso e il nostro ringraziamento agli sperimentatori americani, che col concorso di un soggetto eccezionale come « Margery » hanno accumulato in questi ultimi anni un materiale di primissimo ordine in tema di ricerche sui fenomeni fisici della medianità: materiale che nella sua massima parte sussiste e sussisterà immune dagli attacchi degli increduli ad ogni costo o dei negatori per partito preso. Non è chi non veda come la verifica del fenomeno di « voce diretta », e il conseguimento di una serie di impronte digitali, siano tra i fatti più cospicui ottenuti dopo le esperienze con Home o con la Paladino. Quanto poi a coloro i quali asseriscono, anche in buona fede, che la Ricerca psichica non fa progressi, pensiamo che esperienze siffatte, al pari di quelle di Winnipeg o di quelle di Londra con Rudi Schneider, costituiscano, nei loro confronti, una clamorosa, patente, irrefutabile smentita.
Emilio Servadio.