L’identificazione delle impronte digitali. Un’impronta gigantesca.
Luce e Ombra 1931

Al momento di licenziare le bozze di questa rubrica, ci giunge il fascicolo di marzo della rivista « Psychic Research ». Esso contiene, oltre a vari altri scritti interessanti, brevi notizie intorno all’identificazione postmortem delle impronte digitali del giudice Hill, di cui è stato fatto cenno in « Luce e Ombra », 1930, XI, p. 527. Il relatore, dr. M. Richardson, scrive che è ancora troppo presto per fornire ampi particolari circa queste esperienze; conferma che il 12 ottobre 1930 furono ottenute, a Boston, due impronte del pollice destro del giudice Hill e una del pollice sinistro; esse furono perfettamente identificate, ma non sono abbastanza chiare da poter essere riprodotte, e si spera che si possano avere presto risultati migliori. Rispettivamente il 7 e il 10 novembre, si ottennero nuove impronte del pollice sinistro e del pollice destro; altre due il 12 dicembre: queste nuove impronte sono, attualmente, in esame presso gli esperti; appaiono comunque chiarissime e ben marcate.
Nello stesso breve articolo il R. annunzia che l’ « entità » Walter, « guida » della medium « Margery », ha dato finalmente una impronta più grande del normale (circa il doppio); essa era stata chiesta, allo scopo di eliminare, sopra ogni altro controllo o garanzia, anche il semplice sospetto che le impronte stesse potessero essere ottenute artificialmente, per mezzo di calchi.
Emilio Servadio.

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