Franz Alexander
1891-1964
Rivista di Psicoanalisi n.1 – 1964

La morte di Franz Alexander, avvenuta l’8 marzo di quest’anno a Palm Springs, California (U. S. A.), è un gravissimo lutto per la psicoanalisi.
Alexander era probabilmente, anche per i non specialisti, il più noto e famoso degli analisti contemporanei. Nato a Budapest, crebbe in un mondo di artisti, pensatori, scienziati, umanisti, e risentì questa iniziale influenza per tutta la vita. Si laureò in medicina nel 1913. Durante la prima guerra mondiale, comandò al fronte un’unità medica della Croce Rossa e divenne poi capo di un laboratorio da campo. Voltosi alla psicoanalisi, fu il primo “candidato in training” dell’Istituto psicoanalitico di Berlino, e divenne poi a sua volta analista didatta presso quell’Istituto. Si trasferì stabilmente negli Stati Uniti nel 1930. La sua vita e la sua attività analitica in America sono principalmente legate a quell’Istituto di Psicoanalisi di Chicago, di cui Egli fu alla testa per 25 anni, e nel quale effettuò o diresse memorabili studi e ricerche, senza tuttavia venir meno ai suoi costanti impegni didattici. È universalmente noto che a Chicago, Alexander e i suoi collaboratori intrapresero le prime ricerche sistematiche di psicoanalisi su malati di ulcera gastrica e duodenale, ipertensione, asma, tirotossicosi, ecc., aprendo la via all’odierna medicina psicosomatica. Di questa, a buon diritto Alexander fu più volte indicato come il legittimo creatore e padre.
Nel 1956, Alexander lasciò Chicago e si stabilì a Los Angeles (California) come Direttore della Sezione psichiatrica e dell’Istituto di ricerche psichiatriche e psicosomatiche del Mount Sinai Hospital. In California continuò indefessamente il proprio lavoro e l’opera scientifica, che spazia nei più diversi campi della psichiatria psicoanalitica: dalle psiconevrosi alle psicosi, alla tecnica, alla criminologia psicologica, alla psicologia sociale. Da qualche anno, Alexander era anche professore di Clinica psichiatrica alla University of Southern California (Los Angeles).
Le sue opere comprendono 9 libri (tra cui “Fundamentals Psychoanalysis”), “Psychosomatic Medicine”, “Psychoanalysis and Psychoterapy”) e moltissimi saggi. Una quarantina dei più importanti fra questi sono stati raccolti nel volume “The Scope of Psychoanalysis”, pubblicato nel 1961.
Era molto legato all’Italia, che conosceva assai bene, e aveva sposato una gentildonna veneziana, Anita Venier. Aveva particolari rapporti con il “Centro psicoanalitico di Roma”. Una delle sue ultime lettere al sottoscritto tratta di una conferenza-seminario che avrebbe dovuto tenere al “Centro” nel 1963, e che era stata rimandata all’autunno di quest’anno.
Gli psicoanalisti italiani porgono il loro commosso saluto a Franz Alexander, grande scienziato, vivissimo intelletto, indimenticabile Amico.
Emilio Servadio

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